Intervento di sostituzione articolare con
Protesi totale di ginocchio
TRATTAMENTO DEFINITIVO PER ARTROSI DEL GINOCCHIO
L’impianto di una protesi di ginocchio è il trattamento definitivo nei casi moderati-avanzati di artrosi del ginocchio qualora i trattamenti conservativi non siano più efficaci o siano controindicati. Consiste nella sostituzione delle superfici ossee malate con delle componenti artificiali che si interfacciano tra loro a costituire una neo-articolazione. L’intervento viene svolto con tecnica robotica mininvasiva.
Eseguo interventi di sostituzione totale e parziale di ginocchio presso l’ospedale Humanitas San Pio X di Milano ed in altre strutture sul territorio nazionale.
Com’è fatta una protesi di ginocchio
Una protesi totale di ginocchio è costituita da tre elementi fondamentali:
- una componente femorale (scudo femorale) in metallo che riveste l’estremità del femore (i condili e la troclea)
- la componente tibiale (piatto tibiale) in metallo che riveste l’estremità prossimale della tibia.
- un inserto in polietilene che si interpone tra la componente femorale e quella tibiale e che funziona da “cuscinetto”.
Nei pazienti più anziani oppure in presenza di condizioni cliniche che compromettono la qualità dell’osso (ad esempio l’osteoporosi), è opportuno utilizzare protesi cementate. In questo caso si utilizza un cemento medicale per favorire l’integrazione dei dispositivi nelle ossa.
Per i pazienti più giovani e con buona qualità ossea sono disponibili protesi non cementate, in cui l’integrazione ossea è favorita dalle caratteristiche fisiche e dalla microstruttura “porosa” delle superfici protesiche.
Come si svolge un intervento di
Protesi di ginocchio
L’intervento viene generalmente effettuato in anestesia spinale: questo permette di eseguire la procedura senza che si avverta il minimo dolore; il paziente inoltre viene indotto in uno stato di sonno tramite la sedazione in modo da non sentire i rumori della procedura chirurgica.
La via di accesso all’articolazione del ginocchio per l’intervento di protesizzazione totale avviene dal davanti. L’incisione chirurgica è verticale, rettilinea o arcuata, in posizione para-mediana mediale, ovvero appena all’interno rispetto alla rotula. La sua lunghezza è di circa 10-12cm.
L’accesso chirurgico che utilizzo viene definito mini-invasivo dal momento che, contrariamente a come si faceva in passato, viene risparmiato il tendine del muscolo quadricipite, fondamentale per il movimento di estensione del ginocchio. Questa accortezza tecnica permette un recupero post-operatorio più rapido in termini di movimento dell’articolazione e deambulazione.
La parte centrale dell’intervento, quella più delicata ed importante, viene eseguita con l’ausilio di un robot: L’intelligenza artificiale del software permette di pianificare in modo personalizzato il posizionamento delle componenti protesiche ed il braccio robotico aiuta la mano del chirurgo ad eseguire i passaggi nel modo più preciso possibile.
PRIMA DELL'INTERVENTO
La chirurgia protesica del ginocchio è una procedura complessa che richiede una pianificazione accurata e un’esecuzione precisa. Prima dell’intervento è necessario effettuare alcune radiografie specifiche per studiare lo stato della patologia artrosica e valutare l’asse del ginocchio.
Il ginocchio artrosico può infatti andare incontro ad una progressiva deformazione: si definiscono “valghe” le ginocchia che puntano verso l’interno (gambe a “X”); al contrario, si definiscono “vare” le ginocchia che puntano verso l’esterno.
Nella pianificazione dell’intervento chirurgico è fondamentale studiare diversi parametri biomeccanici ed anatomici del ginocchio in modo da personalizzare l’intervento sul paziente e ripristinare l’asse biomeccanico fisiologico dell’articolazione.
DOPO L'INTERVENTO
Il paziente rimane ricoverato per un breve periodo, generalmente di 4-5 giorni. Già dal giorno dell’intervento o dal mattino successivo è in grado di alzarsi e fare i primi passi con l’aiuto di un fisioterapista. È consentita la deambulazione con carico completo sull’arto operato, ma inizialmente con l’uso di stampelle (prima due, poi una) per circa un mese. La riabilitazione comincia subito dopo l’operazione e continua fino alla dimissione, includendo esercizi sia passivi che attivi volti a recuperare il tono muscolare e ripristinare la funzionalità articolare.
È consigliato proseguire il programma riabilitativo anche dopo la dimissione.
FOLLOW UP
Dopo l’intervento, per un periodo di circa 30-40 giorni, è fondamentale seguire una profilassi antitrombotica con eparina, somministrata tramite piccole iniezioni sottocutanee che il paziente può eseguire autonomamente.
Prima dell’operazione, il paziente viene istruito sugli esercizi per migliorare la mobilità articolare e il tono muscolare. Questi esercizi saranno poi ripresi durante la fase riabilitativa e dovranno essere eseguiti anche a casa dopo la dimissione.
La rimozione dei punti di sutura avviene solitamente dopo due settimane.
I controlli clinici sono previsti a 35-40 giorni dall’intervento, e successivamente a 3, 6 e 12 mesi. Prima delle visite è necessario eseguire delle radiografie del ginocchio operato per valutare la funzionalità dell’articolazione e lo stato della protesi.
Al momento della dimissione, il paziente riceverà per iscritto tutte le indicazioni specifiche e gli appuntamenti per i controlli successivi.
Protesi monocompartimentale
L’articolazione del ginocchio è suddivisa in tre compartimenti: compartimento femoro-tibiale mediale, femoro-tibiale laterale e compartimento femoro-rotuleo o anteriore. Più frequentemente la patologia artrosica colpisce il ginocchio in modo diffuso. In una percentuale minore di casi, tuttavia, la patologia può colpire in modo limitato uno dei compartimenti, più spesso quello mediale.
In questi casi selezionati è possibile ridurre l’invasività dell’atto chirurgico utilizzando le cosiddette protesi monocompartimentali o protesi parziali di ginocchio: queste protesi permettono di andare a sostituire solamente il compartimento malato del ginocchio, preservando gli altri compartimenti e tutte le strutture legamentose dell’articolazione.
Le protesi monocompartimentali risultano dunque meno invasive e permettono al paziente di tornare in salute in modo rapido e completo, nonché di riprendere le attività sportive e ricreative di sua preferenza.
Contatti
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